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Come avviene la cremazione?

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Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più anche in Italia la pratica della cremazione dei defunti: sarà che lo spazio è sempre meno, sarà che le nostre radici cattoliche sono sempre più affievolite, ma questa pratica (assolutamente legale nel rispetto dei regolamenti) ha avuto un boom di richieste. Vediamo dunque come avviene la cremazione, in modo da potere effettuare una scelta consapevole qualora ci trovassimo nella dolorosa incombenza di scegliere il metodo migliore per assicurare l’eterno riposo a un nostro parente.

urna cineraria

Storia della cremazione

Per capire come avviene la cremazione di un cadavere è indispensabile innanzitutto fornire alcune veloci notazioni storiche: normalmente le popolazioni di origine indoeuropea hanno sempre prediletto questo metodo, la cremazione nell’antica Grecia e nell’antica Roma era il metodo più diffuso per conservare i propri defunti, così come avveniva normalmente tra le popolazioni buddhiste dell’Asia. In Italia questo rito ebbe un brusco arresto con la comparsa del Cristianesimo, tradizionalmente favorevole alla sepoltura, e dai tempi degli antichi Romani fino all’epoca moderna se ne persero le tracce … Napoleone e gli illuministi riportarono in auge in Europa questo metodo, che poi si diffuse nuovamente -prima in concomitanza con epidemie e pericoli di contagio, poi in condizioni normali- nel resto d’Europa tra il XIX e il XX secolo. In Italia il primo esempio famoso di cremazione nell’età moderna risale al 1876, ed è quello del banchiere Keller. Dagli anni ’40 in poi la cremazione dei corpi viene spesso tristemente associata al nazismo, si tratta ovviamente di un orrore irripetibile che nulla ha a che vedere con la pratica comune, ma è innegabile che in alcune persone il raccapriccio provato nell’apprendere delle pratiche utilizzate nei lager è forte in associazione mentale all’idea di bruciare un corpo

Come funziona la cremazione nella pratica

Nella pratica come funziona la cremazione dei morti? Innanzitutto è sbagliato pensare che l’intero corpo venga incenerito, poiché la maggior parte del cadavere va via come gas, mentre ciò che residua in forma di cenere sono frammenti ossei, successivamente sminuzzati. Considerato che oltre il 60% del nostro corpo è solitamente costituito da acqua residuano mediamente 2 kg e mezzo di frammenti, le cui ceneri sono composte prevalentemente da fosfato di calcio, sodio e potassio.

Funzionamento del forno crematorio

Come funziona il forno crematorio? concettualmente non è diverso da qualunque altro forno, anche se è un po’più evoluto. La camera viene preriscaldata prima di introdurre il corpo, la cremazione avviene alla temperatura di 1400-1800° Fahrenheit e solitamente non produce odori sgradevoli. Ciò che residua, oltre ai frammenti ossei a cui accennavamo sopra, sono eventuali presenze in metallo (es. viti), mentre dispositivi elettronici (es. pacemaker) devono essere rimossi in precedenza poiché esploderebbero. Il cadavere viene comunque introdotto all’interno di una classica bara, sarà dunque il caso di evitare il più possibile la presenza di metalli anche all’esterno della stessa.
Come potete vedere dall’analisi sopra condotta la cremazione avviene in maniera assolutamente naturale, è priva di controindicazioni e -se desiderata dal defunto o dai famigliari- può essere considerata una valida alternativa alla sepoltura, anche in termini di consumo del suolo.

 

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